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Della vita e della morte

Pubblicato «Dialoghi» n. 3- 2021, il trimestrale culturale dell’Azione cattolica.

L’asimmetria irrisolvibile tra vita e morte genera, nella società moderna, situazioni paradossali, se pensiamo allo sviluppo tecnologico che consente di curare sempre più malattie e, contemporaneamente, all’aumento di norme che legittimano il “diritto alla morte”. Allo stesso modo, davanti al mistero dell’esistenza, assistiamo con stupore alla vita nascente ma a volte restiamo indifferenti di fronte alla morte di tanti “dimenticati”. Sullo sfondo della drammatica esperienza della pandemia, il “dossier” Della vita e della morte proposto da «Dialoghi» (n.3-2021) e curato da Pina De Simone e Donatella Pagliacci parte da un’analisi teologica e filosofica; propone un’analisi psico-sociale; affronta temi attuali come il dibattito sul fine vita, le morti nel Mediterraneo, il dolore dei bambini, grazie anche al racconto di esperienze concrete.

I contributi proposto sono: I due imponderabili misteri di morte e vita: dall’opposizione alla reciprocità (di Armando Nugnes); La vita: zoé, bìos o altro? (di Paola Ricci Sindoni); Il fine o la fine? (di Sergio Labate); Che relazione intrattenere con la vita? Adolescenza e pandemia (di Francesco Stoppa); L’autodeterminazione come assoluto: eutanasia e oltre (di Antonio Da Re); Storie di vita, di morte e di risurrezione (Forum con Giuseppe La Venia, Maurizio Ambrosini, Lucia Corradin).

Oltre al “dossier”, scorrendo l’indice del trimestrale culturale promosso dall’Azione cattolica italiana e diretto da Pina De Simone, troviamo l’“editoriale” L’alba di un mondo condiviso (di Giuseppe Notarstefano): la realizzazione del sogno di un mondo che riparte dopo la tragedia della pandemia richiede un approccio alla vita fatto di relazioni, comunione, cooperazione. Senza un patto sociale, economico, ecologico tra istituzioni, capitali, società civile, non sarà possibile una rinascita vera, che abbia a cuore la prosperità e la felicità di ogni persona sulla Terra.

Seguono i contributi di “primo piano”. Raccontare la vita: la proliferazione delle narrazioni sui social media (di Nicola La Sala): il racconto fa parte dell’uomo perché narrare significa oggettivare l’esistenza, i sentimenti che in essa emergono, le emozioni che suscita attraverso l’incessante scorrere degli eventi e delle storie. Questa tensione narrativa sembra oggi rafforzarsi, non sempre con esiti positivi, grazie anche alla diffusione dei social.
Ddl Zan e rapporto Stato-Chiesa cattolica in Italia (di Paolo Cavana): un richiamo al dibattito innestato dalla recente Nota vaticana sul ddl Zan è il punto di partenza per una riflessione sui principi che regolano oggi i rapporti tra lo Stato e la Chiesa in Italia, evidenziando il ruolo della Santa Sede, la garanzia dei Patti lateranensi nel quadro costituzionale e gli organi responsabili di tali rapporti.

Per la rubrica “eventi e idee” troviamo: Differenze di genere e ddl Zan (di Simona Segoloni): una riflessione che nasce da un documento elaborato dal Coordinamento delle teologhe italiane e che analizza in maniera approfondita i nodi principali del disegno di legge Zan. Il testo si inserisce, in maniera originale e circostanziata, in un dibattito troppo spesso animato da preconcetti e luoghi comuni su temi che richiedono preparazione e capacità di discernimento.
La cultura è vita (di Dario Franceschini, attuale ministro della Cultura): se l’Italia è il primo paese al mondo ad aver incluso tra i principi costituzionali la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo economico, sociale e morale del Paese passa inevitabilmente attraverso la sua promozione. Anche nel tempo della pandemia il sistema culturale e creativo sta avendo un effetto moltiplicatore su altri settori economici e deve perciò rappresentare un traino per la ripartenza.

Ricca come sempre la sezione “il libro & i libri” con i testi: Il peso della memoria al tramonto del Novecento (di Piero Pisarra), recensione a Il giorno dei morti di Cees Nooteboom; La fede e il dolore (di Lucia Vantini), recensione a Perché Dio ci lascia soffrire? di Giacomo Canobbio; Teologia e secolarizzazione. Una rilettura del pensiero di Peter L. Berger (di Giorgio Campanini), recensione a Peter Berger. Una teologia scettica in tempo di pluralismo di Piergiorgio Grassi; Tutte le news portano alla missione (di Miela Fagiolo D’Attilia), recensione alle pubblicazioni della Fondazione Missio.

Chiude il numero la rubrica “profili” con il contributo La Sorella maggiore: Armida Barelli e la santità nell’ordinario (di Barbara Pandolfi): fondatrice della Gioventù femminile di Azione cattolica e dell’Opera della Regalità, promotrice della nascita dell’Università Cattolica, Armida Barelli è una figura fondamentale del laicato cattolico in Italia tra XIX e XX secolo. Testimone di una santità vissuta nel quotidiano, è stata di esempio per tante donne e precorritrice di una presenza attiva dei laici nella vita della Chiesa.

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