LA STORIA DELL'AC

Area famiglia e vita

L’Area famiglia e vita è lo strumento che l’AC si dà a livello nazionale per rendere concreto nella vita associativa lo spirito dell’art. 9 del nostro Statuto: “l’AC collabora al pieno sviluppo della famiglia, in cui si incontrano la naturale esperienza umana e la grazia del sacramento del matrimonio, e favorisce la promozione del suo ruolo attivo e responsabile nella pastorale”.

Parlare di famiglia per l’associazione vuol dire parlare di noi: di noi adulti, dei nostri figli, dei giovani, dei genitori, dei nonni, degli acierrini … vuol dire parlare della stessa AC e della sua missionarietà.

Il cammino dell’Area a supporto della Presidenza nazionale si è arricchito nel tempi di belle intuizioni a servizio dei giovani, dei ragazzi e dei loro genitori: i weekend sull’affettività nati dopo il Convegno ecclesiale di Verona del 2006, le schede Genitori Per, i percorsi di Spello per fidanzati e coppie giovani…

Amoris Laetitia ha dato ulteriore spinta a questi strumenti, e ci ha aperto a nuove opportunità e a nuove strade che stiamo iniziando a mettere in cantiere, con i Settori e con l’Acr, e con l’aiuto delle coppie cooptate. L’esperienza della pandemia ci insegna che c’è tanto bisogno di investire sulle relazioni “calde” che intercettano i ragazzi, i giovani che vogliono mettere su famiglia e scommettere sul futuro, le coppie nei primi anni di vita: una missione della cura, che intercetta le nostre comunità a partire da chi è più fragile, in un nuovo protagonismo delle famiglie.

«Quali caratteristiche deve avere l’azione, l’opera dell’Azione Cattolica? Direi prima di tutto la gratuità. La spinta missionaria non si colloca nella logica della conquista ma in quella del dono. La gratuità, frutto maturo del dono di sé, vi chiede di dedicarvi alle vostre comunità locali, assumendo la responsabilità dell’annuncio; vi domanda di ascoltare i vostri territori, sentendone i bisogni, intrecciando relazioni fraterne. La storia della vostra Associazione è fatta di tanti “santi della porta accanto” – tanti! –, ed è una storia che deve continuare: la santità è eredità da custodire e vocazione da accogliere»
papa Francesco al Consiglio nazionale dell’Aci, 30 aprile 2021

«Tutti siamo chiamati a tenere viva la tensione verso qualcosa che va oltre noi stessi e i nostri limiti, e ogni famiglia deve vivere in questo stimolo costante. Camminiamo, famiglie, continuiamo a camminare! Quello che ci viene promesso è sempre di più. Non perdiamo la speranza a causa dei nostri limiti, ma neppure rinunciamo a cercare la pienezza di amore e di comunione che ci è stata promessa»
Amoris Laetitia, 325

«Come Abramo, ciascuno degli sposi esce dalla propria terra fin dal momento in cui, sentendo la chiamata all’amore coniugale, decide di donarsi all’altro senza riserve. Così, già il fidanzamento implica l’uscire dalla propria terra, poiché richiede di percorrere insieme la strada che conduce al matrimonio. Le diverse situazioni della vita – il passare dei giorni, l’arrivo dei figli, il lavoro, le malattie – sono circostanze nelle quali l’impegno assunto vicendevolmente suppone che ciascuno abbandoni le proprie inerzie, le proprie certezze, gli spazi di tranquillità e vada verso la terra che Dio promette: essere due in Cristo, due in uno. Un’unica vita, un “noi” nella comunione d’amore con Gesù, vivo e presente in ogni momento della vostra esistenza. Dio vi accompagna, vi ama incondizionatamente. Non siete soli!»
papa Francesco, Lettera agli sposi, 26 dicembre 2021

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