Ha ragione la giornalista Monica Mondo a dire che la vita di Armida Barelli sia stata trascurata dagli storiografi e che anche il mondo della comunicazione non la conosca proprio del tutto. Intervenuta giovedì 28 aprile alla conferenza stampa di presentazione della beatificazione di Armida Barelli, ha posto proprio l’attenzione sul fatto che le donne, nell’epoca della Barelli, e cioè tra le due guerre mondiali e all’inizio della nascente Repubblica italiana, abbiano potuto studiare, leggere, formarsi, uscire fuori casa grazie anche al contributo della “Sorella maggiore”. Insomma, essere cittadine di questo paese.
E allora ci siamo. Dopo tanti incontri in giro per l’Italia, mostre, convegni – l’Azione cattolica italiana è stata davvero presente, sia a livello nazionale che diocesano e parrocchiale, nel far conoscere la vita e le opere di Armida Barelli – finalmente sabato 30 aprile Armida Barelli sarà beata. Beata insieme a don Mario Ciceri, altra figura importante che ha lasciato un segno profondo nella storia della Chiesa ambrosiana.
Il Comitato, costituito dalle tre realtà che la prossima beata ha contribuito a fondare con la sua feconda attività di apostolato – l’Azione cattolica italiana, l’Università cattolica del Sacro Cuore e l’Istituto secolare delle Missionarie della regalità di Cristo – è stato impegnato, insieme alla diocesi di Milano e all’Azione cattolica ambrosiana, nell’elaborazione di materiali utili alla riscoperta di una figura protagonista del suo tempo, nella prima metà del Novecento, ma che non smette di sorprendere per la sua modernità.
Presiederà la Messa per la beatificazione, in rappresentanza di papa Francesco, il card. Marcello Semeraro. Tra i concelebranti l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini. La celebrazione sarà trasmessa in diretta su Tv2000 (canale 28 del digitale terrestre), Radio Marconi 2 (Fm 95 e Dab), sul portale diocesano www.chiesadimilano.it e su YouTube.
Venerdì 29 aprile, vigilia della cerimonia di beatificazione in Duomo, è prevista una veglia di preghiera nella Basilica di Sant’Ambrogio alle ore 20, presieduta da padre Massimo Fusarelli, ministro generale dei Frati minori. Rivolta a tutti, e in particolare ai giovani, potrà essere seguita anche in diretta streaming sempre sul portale diocesano. Attraverso i testi di Barelli saranno ripercorse le esperienze più significative della sua vita, il suo impegno con la Gioventù femminile di Azione cattolica, la sua consacrazione nel mondo e la spiritualità francescana che ha irradiato tutte le sue opere. Saranno presenti per l’animazione i giovani dell’Azione cattolica. Inoltre, sempre sabato 30 aprile e domenica 1° maggio, dalle 8 alle 20, sarà possibile visitare la tomba di Armida Barelli nella cappella dell’Università cattolica. Dopo la beatificazione verrà invece celebrata la Messa di ringraziamento, esattamente domenica 1° maggio, alle ore 11, e sarà presieduta da monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale della Cattolica, nell’Aula magna dell’ateneo di largo Gemelli. Diretta su Rai1 in occasione della Giornata per l’Università cattolica.
Paolo Seghedoni, vice presidente nazionale per il settore Adulti di Ac, intervenendo alla conferenza stampa, ha specificato l’importanza che Armida Barelli ha avuto, e ancora ha, verso le nuove generazioni. «La formazione culturale e spirituale di milioni di ragazze è stato un qualcosa di straordinario che ha cambiato la vita del Paese, oltre che dell’associazione. Ancora oggi, sul suo esempio, molti giovani si ricollegano a lei, alla sua storia e al suo stile di vita».
Senz’altro una storia da riscoprire. A parte le dirette via web e i webinar sulla sua figura che hanno coinvolto migliaia di persone, è indubbio che questa beatificazione rende “giustizia” alla storia di una donna che non è mai stata studiata fino in fondo. Uno Speciale Tg1 andrà in onda venerdì 29 aprile di sera, mentre Tv2000 manderà in onda sabato sera un documentario girato proprio da Monica Mondo, e A sua immagine su Rai 1, domenica mattina, dedicherà la puntata sempre ad Armida Barelli.
Una storia, quella di Armida Barelli, che merita oggi attenzione e passione. E che è giusto riscoprire in un clima di festa.