Raccogliere la ricchezza di questi anni
L’ACI ha deciso di aggiornare lo Statuto per raccogliere la ricchezza di questi trent’anni di esperienza ecclesiale e laicale, accesa dal Concilio e resa possibile dallo Statuto stesso.
In questi anni abbiamo visto succedersi diversi modi di denominare l’anima dell’esperienza dell’Azione Cattolica. Definita dal Concilio «ministero necessario» (Ad Gentes, 15), è stata successivamente delineata da Paolo VI come «singolare forma di ministerialità laicale» a indicare il suo servizio alla Chiesa, in quanto esperienza di laici. Oggi il magistero di Giovanni Paolo II e dei vescovi italiani parla dell’Azione Cattolica come di una realtà radicata in un carisma della Chiesa: l’AC è dono della Chiesa ed espressione di soggettività laicale, unite in una singolare esperienza coerente con la vocazione battesimale dei laici cristiani che costituiscono l’associazione stessa.

Sono tutti modi per dire che l’AC, scelta con maturità e consapevolezza, è un’esperienza che dà forma alla vita personale; delinea un preciso cammino verso la santità; è decisione che non si assume per abitudine o per tradizione; è scelta che non può durare una stagione, perché segna in profondità la vita cristiana di quanti la compiono. Scegliere l’AC è dire con la propria vita che l’esistenza cristiana che nasce nella parrocchia e vive nelle realtà di tutti è un’esperienza forte e radicale, che intende testimoniare che la santità è possibile nella fedeltà semplice e seria al Vangelo, custodita e alimentata nella Chiesa di tutti.

Indice
- Introduzione
- STATUTO
- Norme fondamentali
- Parte prima
- Parte seconda
- REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE
- Documento normativo Msac
- Documento normativo Mlac
- Relazioni tra Aci e Fuci, Meic, Mieac