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L’Acr dà il benvenuto a don Francesco

È con gratitudine e immensa gioia che tutta l’Azione Cattolica accoglie la nomina di don Francesco Marrapodi, sacerdote del clero dell’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, ad Assistente centrale dell'Acr

La CEI nomina don Francesco Marrapodi Assistente centrale dell’Azione Cattolica dei Ragazzi 

È con gratitudine e immensa gioia che tutta l’Azione Cattolica accoglie la nomina di don Francesco Marrapodi, sacerdote del clero dell’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, ad Assistente centrale dell’Azione Cattolica dei Ragazzi (Acr). Siamo grati innanzitutto al Signore per questo grande dono e al Consiglio Episcopale Permanente della Cei che ancora una volta ha individuato con cura e attenzione paterna il nostro nuovo assistente. A don Marco Ghiazza che l’ha preceduto nell’incarico va la riconoscenza di tutta l’associazione per la cura, la generosità e l’amicizia, la passione e l’impegno con cui ha camminato con noi in questi anni. Nel corso della stessa sessione di lavoro, il Consiglio Episcopale Permanente ha confermato don Mario Diana nell’incarico di Assistente nazionale del Movimento Studenti di Azione Cattolica (Msac). A don Francesco e a don Mario gli auguri più cari e la preghiera della Presidenza nazionale e di tutta l’Azione Cattolica, nella speranza che il loro servizio sia sempre fecondo di doni dello Spirito e ricco della grazia del Signore. Poiché è prezioso il compito che gli assistenti Ac svolgono in ordine alla formazione di laici coerenti, forti e capaci di vita cristiana autentica.

Il saluto e la nota biografica di don Francesco Marrapodi

Amiche e amici nel Signore Gesù,

con stupore e gratitudine accolgo la chiamata della Chiesa Italiana, nella continuità del servizio svolto da don Marco Ghiazza, a prendermi cura dell’Azione Cattolica dei Ragazzi, mettendomi al servizio di tutta l’Azione Cattolica Italiana.

“Le cose d’ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardare ed ascoltare…”: così cantava Sergio Endrigo, ed è così che voglio pormi di fronte a questa bella novità offerta alla mia vita.

Dopo aver assaporato la gioia della evangelizzazione e l’impegno educativo nella mia Chiesa Diocesana di Reggio Calabria-Bova, il mio ministero è chiamato ad allargare gli orizzonti per maturare sempre di più nella docilità del discepolato.

“La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre (Col 4, 16-17).

Ancora una volta, desidero rendere salda la mia vocazione e il mio ministero presbiterale, ponendo le fondamenta nella Parola di Cristo. Nel riconoscere la mia povertà, a essa tendo l’orecchio perché si dilati il mio cuore e io possa compiere gesti di compassione.

Al Vescovo Gualtiero, a don Fabrizio, a don Gianluca, a don Mario, consegno il mio sacerdozio perché possano farmi sperimentare il dono della fraternità e la bellezza della generatività spirituale.

Al Presidente Giuseppe, a tutta la Presidenza e al Consiglio Nazionale, offro il mio sacerdozio perché, nella custodia reciproca, possa portare frutti buoni che sanno di Vangelo.

Ad Annamaria, ai Consiglieri nazionali e a tutto l’Ufficio Centrale ACR, affido il mio sacerdozio, tutto me stesso perché attraverso la mia umanità possiate incontrare il Dio vero e fedele che fa nuove tutte le cose.

Ai bambini e ai ragazzi di tutte le Diocesi d’Italia, rivolgo il mio sguardo perché da loro, proprio dai più piccoli, io possa imparare ad accogliere con semplicità il Regno di Dio e a legare il mio cuore a quei sogni che rendono più bella la nostra Chiesa, la nostra umanità. Per mezzo di Gesù, ringrazio Dio Padre per il dono che sarete nella mia vita e vi chiedo di pregare per me, perché lo Spirito dell’Amore illumini, custodisca e regga i miei passi. E con la Vergine Maria, continuiamo a dire il nostro SÌ!

Don Francesco Marrapodi è nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 12 febbraio1990 ed è presbitero dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova.

Dopo aver conseguito la maturità scientifica presso il Liceo Scientifico “A. Volta” di Reggio Calabria, il 18 settembre 2009 fa il suo ingresso nel Seminario Arcivescovile Pio XI di Reggio Calabria. Ha ricevuto l’Ordinazione Diaconale il 9 novembre 2014 e quella Presbiterale il 18 aprile 2015. Ha conseguito il Baccellierato in Teologia presso l’Istituto Teologico Pio XI (affiliato alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale).

Nel suo primo anno di sacerdozio, ha svolto il servizio di Assistente dell’anno propedeutico presso il Seminario Arcivescovile Pio XI, contemporaneamente all’incarico di Vicario Parrocchiale della Parrocchia Santa Croce in Reggio Calabria.

Dal luglio 2016 al giugno 2021, è stato nominato Vicerettore presso il Seminario Arcivescovile Pio XI di Reggio Calabria. Contemporaneamente a tale incarico, è stato Amministratore Parrocchiale della Parrocchia S. Gregorio Taumaturgo (dal 2018 al 2019) e S. Maria di Loreto in Ortì (dal 2020 al 2021), e Cappellano del Policlinico S. Maria della Consolazione (dal 2018 al 2020).

Dal settembre 2015 al settembre 2021, è stato Assistente diocesano dell’Azione Cattolica dei Ragazzi.

Il saluto di don Marco Ghiazza

Nel chiostro di Spello dissi a un bambino di nome Flavio, presentandomi:

“Sono don Marco. Accompagno l’ACR”.

Quel bambino rispose, prontamente: “…e io la faccio!”.

È così: l’ACR – non solo nella sua denominazione, ma nella sua identità – è dei ragazzi. Ne sono i protagonisti.

Del loro apostolato, così originale nelle intuizioni e nelle forme, i giovani e gli adulti si prendono cura ma, prima ancora, sentono il bisogno.

A loro, dunque, ai piccolissimi, ai bambini e ai ragazzi, alla loro fede e al loro entusiasmo; al loro modo di guardare alla vita, al loro modo di parlare con Dio e di sognare la Chiesa, la mia riconoscenza.

Solo nella logica della grazia – non certo in quella del merito! – è possibile per me rileggere questi anni di servizio nazionale: è grazia l’esservi stato chiamato; è grazia ciò che attraverso di esso ho potuto sperimentare.

La logica della grazia mi e ci ricorda che l’Azione Cattolica per un prete non è un incarico, ma un dono:

la possibilità di contemplare la fede di un popolo numeroso, generoso, dedicato, intelligente, responsabile;

la possibilità di fare esperienza di ciò che a molti, in questo periodo, appare come una sfida: l’Azione Cattolica è “palestra di sinodalità”;

la possibilità di rinnovare quella scoperta che il Signore dona ai suoi preti: dilatare (il cuore, lo sguardo) così che nel nostro ministero si cerchi di restare accoglienti verso tutti e verso tutto e, in misura sempre maggiore, grati.

David Maria Turoldo ha scritto:

“Anima mia canta e cammina, / anche tu, oh fedele di chissà quale fede / oppure tu uomo di nessuna fede, / camminiamo insieme / e l’arida valle si metterà a fiorire. / Qualcuno, / colui che tutti cerchiamo, / ci camminerà accanto”

A quanti hanno avuto la pazienza di camminarmi accanto: grazie.

A quanti si sono sentiti trascurati in questo cammino: perdono.

A ciascuno: Gesù, il Risorto ci cammina accanto!

E noi possiamo – insieme! – proseguire fiduciosi “dietro al Signore e verso la gente, sotto la guida dello Spirito Santo”.

Il saluto di Anna Maria Bongio, Responsabile nazionale dell’Acr

“Dove c’è amicizia

e amicizia vera,

lì c’è Dio.

E lì c’è l’uomo.

L’amicizia è il più grande

di tutti i sacramenti.

Senza di essa, dice san Paolo,

tutto è vano.

Dio è amicizia!”

(Don Michele Do, Ubi caritas et vera, Deus ibi est!)

A te, don Marco, va la nostra profonda riconoscenza per l’intelligenza, la solidità, la dedizione, l’entusiasmo, l’umana vicinanza con cui ci hai accompagnati in questi anni.

Al Signore va il nostro grazie per il dono della tua amicizia nella quale Egli ha voluto mischiare se stesso a noi, legandoci per la vita.

Ed è in questo legame che ti accompagniamo con la preghiera e tutto il nostro affetto in questo tuo nuovo servizio come parroco nella parrocchia di Santi Pietro e Paolo Apostoli in Volpiano (Torino).

A te, don Francesco, va il nostro grazie per la generosa disponibilità con cui abbracci questa chiamata ad accompagnare i più piccoli insieme a noi. È una grazia essere dono per te e per il tuo sacerdozio che oggi ci affidi. È una grazia poterti affidare il nostro. È una grazia sperimentare la bontà di Dio che mai ci fa mancare la sua benedizione attraverso chi ci pone accanto, ancora una volta! Camminiamo insieme, con la certezza che il Signore ci è accanto e ci precede e con Lui la vita sempre ricomincia!

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