LA STORIA DELL'AC

Traccia per itinerario assembleare 2023-24

«Testimoni di tutte le cose da Lui compiute»

Introduzione

Diamo avvio all’itinerario che ci porterà alla celebrazione della XVIII Assemblea Nazionale che si svolgerà alla fine del mese di aprile del 2024.

Si tratta di un percorso articolato che dovrà coinvolgere e attivare la partecipazione di tutti i soci e i responsabili, ma anche dei simpatizzanti, delle comunità e di quanti riconoscono nell’associazione una realtà ecclesiale e sociale che si prende cura della costruzione di un «noi sempre più grande».

Questo è un tempo di discernimento comunitario da vivere completamente immersi nel cammino sinodale delle Chiese in Italia e nell’apertura della fase universale del Sinodo dei vescovi che inizierà il prossimo mese di ottobre.

È davvero un tempo di grazia poter vivere la fase del rinnovo democratico delle cariche elettive e l’elaborazione del nostro documento assembleare, animati dal desiderio di contribuire a questo passaggio così significativo della Chiesa del dopo Concilio (Quale contributo può dare l’AC alla Chiesa Italiana in questo momento di rinnovamento? Lo abbiamo chiesto al Cardinale Matteo Maria Zuppi all’Incontro Nazionale delle Presidenze Diocesane di Azione Cattolica svoltosi a Castelgandolfo dal 24 al 27 Agosto 2023. Qui trovi la breve video intervista). Siamo consapevoli che il nostro compito di laici associati è quello di essere profondamente immersi nella complessità di questo tempo, riconoscendo la possibilità concreta di esprimere una vita fraterna inclusiva e solidale, prossima e accogliente, generosa e competente. In questo modo sapremo corrispondere all’invito del papa a collaborare affinché il processo sinodale sia concreto e non astratto, inclusivo e non autoreferenziale (Papa Francesco, 30 aprile).

In questo lavoro di coinvolgimento e attivazione della partecipazione di ogni ragazzo, giovane e adulto, vogliamo prenderci cura delle diverse condizioni e situazioni di vita, della pluralità dei territori e delle realtà urbane: potremo farlo ponendo attenzione alle persone, ai loro tempi di vita, senza stancarci di invitare, proporre, incoraggiare, promuovere una vita associativa che faccia spazio a tutti e tutte, a ciascuna e ciascuno. Riaffermiamo la nostra scelta democratica, non già per regolare il rinnovo delle cariche interne, ma come pratica formativa e sociale di corresponsabilità e di esercizio di costruzione del Bene di “noi-tutti”: siamo consapevoli che la pienezza della vita democratica richiede un esercizio di impegno e servizio che inizia dalla possibilità che ciascuno possa sentirsi chiamato a mettersi in gioco e offrire i propri talenti per dare valore a scelte e orientamenti della vita di tutti. Occorre davvero far risuonare il motto di don Lorenzo Milani, caro ai giovani e agli studenti di AC, di cui abbiamo da poco ricordato i 100 anni dalla nascita: «I care», tutto di questo mondo ci interessa.

Impegnarsi e coinvolgersi attraverso l’AC, per animare una vita sociale più fraterna, riconoscendo la forza sorgiva della vita spirituale ed ecclesiale: ecco le coordinate che disegnano questa traccia per organizzare un cammino assembleare, per prenderci davvero cura di questo tempo, della vita comune di tutti, della vita di ciascuna persona che ci viene affidata e posta accanto. Continuiamo, dunque, ad attraversare le sfide di questo tempo, cercando insieme di leggerne i segni, cercando di coltivare uno sguardo contemplativo capace di entrare in profondità e di non rimanere in superficie né di rassegnarsi alle narrazioni più comode e diffuse. Il tempo giubilare ci aiuti ancora di più ad avere questo sguardo fisso sul Signore Gesù che continua a dire bene di noi e ad avere fiducia nella capacità di bene e di trasformazione di chi si mette con umiltà e gratuità al servizio dei fratelli. 

L’itinerario assembleare sarà anche un’occasione di verifica e valutazione delle scelte compiute attraverso gli Orientamenti Triennali «Passiamo all’altra riva»: così come è avvenuto negli incontri che si stanno svolgendo a livello regionale soprattutto con i consigli diocesani e i presidenti parrocchiali, sarà importante ridirci con franchezza e propositività come la vita associativa sia oggi capace di corrispondere alle emergenti sfide culturali, pastorali e sociali che definiscono questo cambiamento di epoca.

Come usare questa traccia

Rivolgiamo questo strumento di lavoro a tutti e in particolare alle presidenze e ai consigli diocesani. A ciascuno di noi il compito di attivare questo itinerario assembleare come un vero e proprio cantiere di formazione spirituale e progettazione associativa.

La struttura di questa traccia vuole aiutarci a camminare tutti e tutte insieme e, per questo, è così articolata:

  • Tre punti di partenza (Parola e discernimento, Ascolto e dialogo, Missione e generatività). Sono ciò da cui dobbiamo partire per essere AC in questo tempo, sono i modi che abbiamo per stare nel mondo e le chiavi di lettura di tutto ciò che facciamo o che siamo chiamati a fare. 
  • Quattro temi (Persone e comunità, Comunione e responsabilità, Formazione e cultura, Spiritualità e sinodalità), le aree di impegno che sentiamo più urgenti oggi. 

Per ogni tema ci saranno delle domande e degli esercizi. Sono spunti e punti di avvio: sta a ciascuno di noi interrogare e ascoltare il territorio che abitiamo per coglierne gli interrogativi e le necessità più urgenti.

Oltre la struttura, ecco alcuni suggerimenti che possono essere assunti nel pensare e dare forma agli appuntamenti assembleari, non tutti insieme ma a misura dei diversi percorsi e storie associative:

  • Valorizziamo l’unitarietà, che vive anche di momenti specifici e di attenzioni a linguaggi ed esperienze che raggiungano tutti. 
  • Invitiamo a partecipare anche i simpatizzanti, le famiglie dei soci, i soci che si sono allontanati o che non rinnovano la tessera da tempo, le persone che nei trienni precedenti si sono spese per l’associazione ad ogni livello della vita associativa: coinvolgiamoli nell‘elaborazione e facciamo sentire loro la bellezza di uno stare in AC con semplicità e gratuità.
  • Incoraggiamo le associazioni di base a organizzare le assemblee in modo coinvolgente e pienamente dentro gli itinerari formativi.
  • Apriamo il nostro itinerario assembleare alla vita della comunità, alle altre aggregazioni laicali, soprattutto quelle con cui stiamo costruendo percorsi di alleanza per vivere momenti di ringraziamento, festa ma anche di confronto e dialogo.
  • Invitiamo e coinvolgiamo, laddove possibile, organizzazioni e istituzioni presenti nel territorio che possiamo individuare come interlocutrici nel processo assembleare in vista di una progettazione associativa aperta e incisiva.

In questi mesi verso l’assemblea nazionale vorremmo anche metterci in ascolto e favorire la partecipazione di ciascuno e ciascuna attraverso alcuni strumenti pensati ad hoc. Il cammino assembleare potrà essere generativo se lo riconosceremo, non come una interruzione della vita ordinaria o un adempimento formale, ma come un tempo intenso per vivere ed essere un’associazione di credenti appassionati del Vangelo e della vita di ciascuna persona.

Tocca a noi! Prime

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