LA STORIA DELL'AC

Segni del tempo – TEMPO LIBERO

Convegno su

CULTURA POP

Ogni generazione ha delle icone di riferimento uniche. Il cinema, le serie tv, la musica, il mondo dei videogames, quello dei social e della moda, sono tutti luoghi in cui giovani e adolescenti vivono quotidianamente, sono ambiti in cui la vita si rispecchia. Nella maggior parte dei casi le storie raccontate in una serie tv, le immagini o i video diffusi rapidamente sui social, i testi delle nuove hit o le ultime tendenze, contribuiscono a creare la cultura della società nella quale viviamo e la rendono visibile, ci parlano dell’oggi e rispecchiano direttamente la vita nei suoi vari aspetti.

Ogni ambito è attraversato costantemente da nuovi linguaggi, in continua evoluzione, mezzi attraverso i quali entrare in relazione con chi ascolta o guarda un determinato video o immagine.

I diversi ambiti che rientrano nella cultura pop odierna e i linguaggi da essi utilizzati possono rappresentare delle grandi risorse anche in ambito pastorale.

Durante il convegno, attraverso una tavola rotonda, vorremmo chiedere ai nostri ospiti di aiutarci a riflettere sul concetto di “cultura pop”, sull’influenza che i messaggi da essa veicolati hanno sulla vita delle persone, nello specifico, giovani e adolescenti e quali strumenti poter mettere in campo per accompagnare i singoli ad incontrare il Vangelo percorrendo nuove strade.

Ci piacerebbe poi, partendo da un momento laboratoriale, cominciare a pensare a quali sono concretamente i mezzi da mettere in pratica.

Come Azione Cattolica vorremmo comprendere in modo più specifico i mezzi attraverso i quali la cultura pop incontra i singoli, puntando in particolar modo sul loro impiego in ambito pastorale. Come possiamo parlare di Dio attraverso la cultura pop senza “mettere in bocca” alla cultura pop ciò che fa comodo a noi?

Ci piacerebbe capire in che modo, da associazione di laici, possiamo fornire strumenti per comprendere come possiamo stare, come giovani, nella cultura pop in maniera consapevole e libera.

OSPITI

Don Giovanni Berti “Gioba”

Don Giovanni Berti è dal 2015 parroco di Moniga del Garda, un paese in provincia di Brescia (ma fa parte della diocesi di Verona) che si affaccia sul lago, ha 55 anni ed è sacerdote da 29. Il suo nome è diventato famoso grazie alle vignette ironiche sulla fede e la chiesa che pubblica sul suo blog gioba.it, nato nel 2007, e poi su Facebook e Instagram. La passione per il disegno è nata nell’adolescenza, tanto che dopo il liceo pensava di entrare nell’accademia di belle Arti, la vocazione lo ha però portato al seminario, nata sempre ai tempi del liceo. Infatti si è avvicinato alla parrocchia grazie ad alcune compagne di scuola, che lo hanno coinvolto in alcuni campi estivi, e l’ha riscoperta come un luogo di amicizia e di crescita nella fede. Durante gli anni del seminario ha continuato la creazione di vignette, che appendeva nella bacheca nella sala da pranzo, raccontando in modo ironico la vita comunitaria. Ne ha poi fatto dei piccoli volumi auto-prodotti, intitolati “il Sceminario”. Diventato prete ha continuato con la sua passione e le vignette hanno cominciato a diffondersi via mail, uscendo dal suo gruppo di amici e venendo viste da sempre più persone. Don Gioba ironizza quindi con le sue vignette sulla vita di fede, su come viviamo la religione e sui difetti e ossessioni della Chiesa e dei suoi uomini. Lo scopo nel fare queste vignette satiriche non è però quello di ridere di Dio ma “con” Dio, di non demolire l’esperienza di Chiesa ma promuoverla con una sempre sana autoironia. Giocando anche con alcuni brani del Vangelo e della Bibbia aiuta a riflettere sul messaggio che contengono. Le sue vignette sono talmente apprezzate che le ha raccolte insieme all’amico Lorenzo Galliani, insegnate di religione e giornalista, per l’editrice Àncora, in tre volumi: “Nella vignetta del Signore. Il Vangelo disegnato con il sorriso”, “Nella vignetta del Signore 2, la Bibbia disegnata con il sorriso” e “Le vignette del Signore sono infinite. La Storia della Chiesa disegnata con il sorriso”. Durante il covid ha usato le sue vignette per riflettere sulla fede e per ironizzare sulla situazione e trascorrere con un sorriso e più leggerezza la situazione di isolamento in cui ci siamo trovati.

Jody Cecchetto

Jody nasce nel 1994, sin da piccolo respira e vive il mondo dello spettacolo e dell’arte. Presto la sua passione per la musica lo porta a lavorare in questo ambiente. Lavora in tv e in radio. Dal 2021 entra a far parte del mondo di RTL 102.5 e poi di Radio Zeta. Ha avuto modo di mettersi in gioco anche come presentatore e attore in programmi televisivi e serie tv. Prende parte a progetti sul web prima con Youtube e poi su Twitch ed è stato scelto per condurre l’edizione 2022 del Power Hits Estate nell’Arena di Verona.

Convegno su

PATRIMONIO CULTURALE

Giovani chiamati a riconoscere i segni dei tempi e a lasciare il proprio in questo tempo. Giovani chiamati ad abitare con consapevolezza il territorio (prendendosi cura dei suoi spazi e di quanti li condividono) accogliendone in eredità il patrimonio culturale, del quale essere custodi e promotori. A partire dal nostro essere cristiani nel mondo, vogliamo educarci a saper leggere e comprendere il patrimonio culturale che appartiene a ognuno di noi. 

L’arte, quella autentica, ha da sempre coltivato una profonda relazione con la dimensione della fede, anche quando non è stata espressione tipicamente religiosa. La sensibilità e l’ispirazione artistica hanno da sempre permesso all’uomo di indagare se stesso, i grandi problemi del suo tempo e il mondo che abita, motivo per il quale, come riconosciuto dal concilio Vaticano II, si è reso necessario rinnovare il patto tra Chiesa e mondo artistico-culturale. La dimensione culturale diventa così parte integrante del nostro essere Chiesa e della nostra azione formativa, per saper amare e servire di più e meglio il nostro tempo. 

Come la proposta formativa dell’Ac, infatti, anche il patrimonio culturale pone al centro la persona, offrendogli la possibilità di formare la propria personalità, la propria spiritualità, il proprio gusto estetico, la consapevolezza di sé e del mondo. Per questo motivo a “Segni del tempo” rifletteremo sull’importanza di includere nei cammini associativi l’attenzione al patrimonio per rispondere concretamente alla necessità di cura dei territori e delle persone che vi abitano. Ci confronteremo per comprendere come il patrimonio culturale possa aiutare a riscoprirsi comunità e non più singoli, aiutando a generare processi orientati alla persona come modo per garantire l’inclusione e la diversità. Ancora, ci interrogheremo per capire come il patrimonio culturale possa essere strumento di evangelizzazione e di costruzione di autentica fraternità. 

Lo sforzo da compiere, quindi, sarà guardare al patrimonio culturale non in termini di profitti economici, piuttosto di un’esperienza generativa, in grado di offrire alla società parte di quegli strumenti necessari per edificare il regno di Dio su questa terra e a riconoscere la Bellezza, quella autentica, in ogni ambiente di vita. 

OSPITI

Giuliana Albano

Storica dell’arte e archivista. Condirettrice della Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia. Dottoranda in Teologia dogmatica, professoressa di Arte sacra presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – sez. san Luigi. Pubblica su cataloghi, riviste, libri, riguardanti in particolare l’arte moderna e contemporanea. Collabora con la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici e Architettonici di Napoli e Provincia e con la Soprintendenza Archivistica per la Campania. Dal 2010 insegna Arte sacra presso la Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia nella Pontificia Facoltà dell’Italia Meridionale Sez. S. Luigi. Dall’anno accademico 2017/2018 è nominata docente incaricata del corso di Arte e IRC presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Matteo di Salerno – PFTIM. Dall’anno 2018/2019 è docente invitata presso la PFTIM sez. S. Luigi del corso di Arte sacra e Arte e Religiosità popolare.

Giovanni Gardini

Presidente dell’AMEI – Associazione Musei Ecclesiastici Italiani. Ha conseguito il Baccellierato in Teologia e la Licenza in Teologia dell’Evangelizzazione presso lo Studio Teologico Accademico Bolognese, associato alla Facoltà Teologica San Tommaso d’Aquino di Roma. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Ravenna ha conseguito il Baccellierato e la Licenza in Archeologia cristiana presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana a Roma. Ha inoltre conseguito la Laurea Magistrale in Storia, tutela e conservazione delle opere d’arte presso la Facoltà di Beni Culturali di Bologna, sede di Ravenna. È docente presso gli Istituti Superiori di Scienze Religiose di Forlì, di Rimini e di Firenze, dove tiene corsi di iconografia e archeologia cristiana. È coordinatore del corso in Arte Sacra dell’ISSR della Toscana, polo di Arezzo. Per la Diocesi di Faenza-Modigliana ricopre incarichi di  vice-direttore del Museo Diocesano di Faenza “G. Battaglia” e vice-bibliotecario della Biblioteca Diocesana di Faenza “Card. G. Cicognani”.

Giuliano Volpe

Archeologo e docente universitario. Presidente del Corso di laurea in Beni Culturali all’Università degli studi di Foggia dal 2001 al 2005, Direttore del Dipartimento di Scienze Umane dal 2005 al 2008 e dal 2008 al 2013 Rettore della stessa Università. Dal 2019 è ordinario di Metodologie della ricerca archeologica nell’Università di Bari. Nella Conferenza dei Rettori delle Università italiane ha coordinato la Commissione Biblioteche. Prima componente poi Presidente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici del MiBACT, dal 2015 al 2018. Nel 2018 è stato designato per la terza volta consecutiva dalla Conferenza delle Regioni componente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici del MiBACT, dimessosi nel 2020 per assumere la carica di consigliere del Ministro dei BACT per la formazione e ricerca. È stato dal 2012  al 2018 Presidente della SAMI (Società degli Archeologi Medievisti Italiani), dal 2018 è Presidente della Consulta Universitaria per le Archeologie Postclassiche e dal 2019 Presidente della Federazione delle Consulte Universitarie di Archeologia. 

Convegno su

SPORT

Crediamo fortemente che lo Sport sia uno di quegli strumenti/luoghi di vita che contribuisce alla crescita individuale e collettiva.

Riteniamo che sia un vero e proprio strumento pedagogico. 

Non c’è alcuna competizione in atto tra cammino pastorale ed esperienza sportiva. Tutt’altro. Ci sono tantissimi punti di contatto che possono dar vita a processi di alleanze con la finalità di creare sinergie tra le diverse realtà presenti sul territorio.

Dobbiamo riconoscere questo valore e avviare dei processi di dialogo. Insieme siamo più forti.

Mens sana in corpore sano, questa massima latina ci dice che lo Sport contribuisce alla nostra creatività intellettuale e spirituale. Ecco, lo Sport dobbiamo vederlo come nostro alleato e strumento per poter giungere a quegli obiettivi pastorali/associativi che ci prefissiamo come meta dei nostri cammini.

Ovviamente lo Sport porta con sé numerose sfaccettature. Come Associazione, attualmente, abbiamo deciso di affrontare alcune di esse che vengono compiutamente elencate di seguito:

  • Corpo e sport. Lo Sport aiuta a conoscere meglio il proprio corpo, riconoscere la bellezza individuale, esteriore ed interiore. La propria unicità.
  • Gli adulti come accompagnano gli adolescenti? Tifoso vs ultras: gli adulti dovrebbero essere tifosi dei giovani, cioè coloro che supportano e correggono se la partita è stata “giocata male”. A volte, però, gli adulti si comportano più come degli ultras: il desiderio di vedere primeggiare i figli, spinge gli adulti anche ad azioni che sottopongono i ragazzi a tantissime aspettative che si possono trasformare in stress o addirittura in abbandono dell’attività sportiva (fenomeno sempre più frequente tra gli adolescenti).
  • Fede e Sport. Quali sono i punti di contatto? La passione, nella fede come nello sport, non basta, serve la tenacia. Un altro punto di contatto è costituito sicuramente dal rituale che accompagna tanto il cammino di fede quanto l’esperienza sportiva, principalmente del tifoso.
  • Come Chiesa/Associazione come possiamo contribuire a sane esperienze di Sport? Raccontare come l’attività sportiva e il cammino associativo non sono in conflitto tra loro ma si accompagnano per far esprimere al meglio l’individuo in quanto tale e in quanto componente di un gruppo sociale.
  • Diseguaglianze di genere in ambito sportivo. Lo Sport vede quasi sempre il predominio del genere maschile. Nel tempo si è perpetrata l’dea di un machismo sportivo che non corrisponde alla realtà. Infatti, la presenza femminile, specialmente in posizioni di leadership all’interno delle federazioni sportive nazionali dell’UE, è sicuramente inferiore rispetto a quella maschile. Stessa constatazione per quanto riguarda le atlete professioniste e le allenatrici che sono in minoranza, guadagnano meno rispetto ai colleghi maschi e si vedono riconosciuti meno diritti
  • L’allenatore chi lo allena? La figura dell’allenatore è considerata come punto di riferimento per la crescita, come esempio ed esercita inevitabilmente una certa influenza, specialmente sugli atleti più giovani. Com’è visto lo sport dal punto di vista dell’allenatore, colui che deve mostrarsi sempre con spirito positivo, preparato a fare delle scelte, con la soluzione a portata di mano e che incoraggia in ogni situazione? Dunque, l’allenatore, da chi è sostenuto in questo suo ruolo?  Parallelismo servizio dell’educatore.

Avremo la fortuna di avere con noi ospiti che trattano quotidianamente questi temi: il ct della nazionale della pallavolo femminile, Davide Mazzanti e don Marco D’agostino

Ci aiuteranno a entrare nelle pieghe dello Sport e a darci uno slancio proattivo verso il nostro futuro tanto di associazione quanto di comunità parrocchiale, per una ricaduta effettiva sui nostri territori.

Ma non parleremo solo di Sport. Ci metteremo in gioco attraverso un’attività che ci farà cercare e incontrare l’altro. Nello Sport come nella vita, si può vincere solo grazie al contributo di tutti. “Tutti fondamentali, nessuno indispensabile”: si arriva al traguardo finale grazie al contributo particolare di tutti.

E allora non esitare, ti aspettiamo!

OSPITI

don Marco D’Agostino

Prete dal 1995, lavora con i giovani del seminario vescovile di Cremona e insegna lettere al liceo Vida della sua città.

Si è occupato di educazione, formazione, vita del presbiterio e ultimamente ha pubblicato con san Paolo il testo: “Se avete fede come un calciatore” la cui prefazione è firmata dal neroazzurro, campione d’Europa nel 2021 con la Nazionale di Calcio, Alessandro Bastoni.

Davide Mazzanti

Nato a Fano il 15 ottobre 1976, Davide Mazzanti ha mosso i primi passi nel mondo della pallavolo allenando le squadre giovanili della Volleyball Mondolfo (1997-2011) e Libertas Marotta (2001-2002).

La sua carriera da allenatore è caratterizzata da svariati successi:

  • a Bergamo, esordendo da primo allenatore in A1 alla guida della formazione lombarda ha ottenuto la vittoria dello Scudetto 2011 e della Supercoppa 2011. 
  • Nel World Grand Prix ha ottenuto un fantastico secondo posto, eguagliando il miglior risultato dell’Italia nella storica manifestazione.
  • Al suo primo Mondiale sulla panchina azzurra ha guidato l’Italia alla conquista della medaglia d’Argento.
  • A Settembre 2021 invece è arrivato il primo posto ai Campionati Europei.
  • Nell’Agosto 2022 la ItalVolley, guidata dal ct marchigiano, ha conquistato la prestigiosa Nations League.

Fuori dal campo Davide è sposato con l’azzurra Serena Ortolani, dalla quale ha avuto la sua primogenita Gaia.

Antonella Palmisano

Nel suo ricco palmarès giovanile brilla la vittoria in Coppa del Mondo juniores – risultato senza precedenti per un’azzurrina – a Chihuahua nel 2010. Dal 2012 si è trasferita a Roma sotto la guida di Patrizio Parcesepe, tecnico delle Fiamme Gialle. Si è piazzata a ridosso del podio nei Mondiali di Pechino 2015 (quinta) e ai Giochi olimpici di Rio 2016 (quarta) nonostante una stagione condizionata da un infortunio al tibiale destro. Nel 2017 ha stabilito il record nazionale nei 10.000 su pista (41:57.29) e ha vinto la 20 km in Coppa Europa a Podebrady prima del bronzo ai Mondiali di Londra con 1h26:36, seconda azzurra di sempre, migliorandosi di oltre un minuto. Un altro bronzo agli Europei di Berlino, nel 2018, prima del matrimonio in settembre con Lorenzo Dessi, a sua volta specialista azzurro del tacco e punta. Nel 2020 è diventata primatista italiana nei 10 km su strada con 41:28 a Modena. Nel 2021 ha conquistato il successo per la seconda volta negli Europei a squadre, di nuovo a Podebrady, e poi a Sapporo l’oro alle Olimpiadi. Gareggia con un colorato fiore di feltro in testa, realizzato dalla mamma. Ha studiato grafica pubblicitaria. Campionessa olimpica dei 20 km di marcia ai Giochi di Tokyo.