LA STORIA DELL'AC

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La SFS che meritiamo e di cui avevamo bisogno

L’occasione giusta

L'SFS è una occasione per vivere e sperimentare la cittadinanza attiva; impegnarsi per essere protagonisti del cambiamento, affrontando i temi della sostenibilità.

Di corsa. Spesso la nostra vita è così. Superficiale. Distratta. Piena di lamentele su quanto vada male il mondo. Se siamo onesti con noi stessi, se guardiamo nel profondo delle nostre giornate, la nostra vita rischia di apparire proprio così.

E pensare che riusciamo anche a sorprenderci di fronte alle tentazioni che provano le nostre quotidianità. Sappiamo quanto sia importante, e anche bello, impegnarsi… eppure siamo sempre di più insidiati dalla facilità di tenere le mani in tasca. Sappiamo quanto sia rigenerante poterci fermare per incontrare storie, mettere a confronto le idee… eppure questa vita troppo veloce, paradossalmente, ci abbaglia lasciandoci credere che non ci sia il tempo per fare nulla. Conosciamo la potenza creatrice che deriva dalla capacità di sognare, sappiamo che sono i sogni di bene che riusciamo a immaginare insieme ad essere gli unici mattoni necessari per costruire il domani… eppure ci lasciamo rinchiudere nei nostri individualismi che spengono la passione per quel bene che accende i cuori!

E allora sapere non basta più: bisogna vivere, sperimentare, provare, toccare. Bisogna vivere l’entusiasmo di trovarci insieme, in un palazzetto con altri 2000 studenti; bisogna sperimentare che nella vita andare in profondità può essere anche divertente e entusiasmante, come troppo spesso, purtroppo, non capita nei luoghi dell’apprendimento; bisogna provare, cioè bisogna dar prova, che l’unico merito che potrà avere realmente la cultura sarà quello di costruire un mondo più bello e più giusto, disinnescando assurde competizioni fondate sul desiderio di primeggiare o, peggio, di schiacciare; e infine, bisogna toccare con mano che anche a 15 anni i tuoi sogni contano, le tue idee contano, i tuoi progetti contano, la tua vita conta, il tuo contributo è fondamentale!

Il contributo degli studenti si gioca anche sulla capacità di stare sui temi dell’attualità, e sulle scelte che siamo chiamati ad affrontare come giovani cittadini del nostro paese. Transizione ecologica, dignità sociale e cultura digitale: sono anche questi i temi dell’oggi su cui vogliamo stare e sui quali vogliamo esercitare la nostra cittadinanza attiva, vigili osservatori e attenti promotori di spazi di confronto tra i banchi di scuola, non semplici spettatori indifferenti di fronte alla realtà che passa davanti ai nostri occhi.

A volte corriamo il rischio di guardare agli adolescenti come a quelli del “non ancora”. Lo facciamo tutti: “non sono neanche ancora giovani”. A volte lo facciamo anche noi giovani, seppur – a nostra volta – sperimentiamo cosa significa essere considerati interlocutori non all’altezza del presente e rilegati a un protagonismo in un futuro non meglio precisato. A volte anche nei nostri gruppi giovanissimi corriamo il rischio di non considerare gli adolescenti all’altezza della loro intelligenza, delle loro visioni. Se pensiamo alla Scuola di Formazione per Studenti capiamo subito, allora, che Generazione 2030 non vuol sicuramente dire che i nostri studenti guardano e attendono il 2030 per poter diventare protagonisti: a Montesilvano, dal 24 al 26 marzo, ci saranno 2000 studenti che vogliono – al contrario – farsi carico di arrivare al 2030 con un mondo sano, un mondo giusto, un mondo equo. Non parole, ma percorsi attivi per una trasformazione delle scuole nella direzione della sostenibilità, parola ancora troppo poco presente tra i banchi. Si scrive sostenibilità e si legge capacità di preparare il futuro dalle scelte presenti. Questa è la sfida missionaria che il Msac fa assumere all’Azione cattolica.

Se sapere non basta più, se occorre vivere, sperimentare, provare e toccare, nella vita di tutti occorre avere un’occasione. Per i nostri giovanissimi, la Scuola di Formazione per Studenti può essere, davvero, l’occasione giusta! Lo è per loro, perché attraverso la partecipazione a questo incontro possano prendere consapevolezza che l’associazione non può fare a meno dei sogni e dello sguardo degli studenti, e che l’Ac è un luogo in cui la loro vocazione alla partecipazione può maturare e fiorire. Allo stesso tempo la SFS è una buona occasione anche per noi educatori e responsabili, per farci ricordare che l’associazione può e deve essere a misura dei sogni degli adolescenti che siamo chiamati ad accompagnare. Questo è il tempo giusto perché i giovanissimi possano scoprire che l’Azione cattolica conta e scommette su di loro; è il tempo giusto per noi, come educatori e responsabili, per scoprire che delle loro idee, del loro entusiasmo, della loro passione, l’Azione cattolica, la Chiesa e il mondo intero hanno un grandissimo bisogno!

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