
Nel corso del mezzo secolo trascorso dalla pubblicazione della Pacem in Terris il mondo si è profondamente trasformato sotto l’impulso della globalizzazione, che ha registrato un nuovo inizio nel primo decennio del 2000 con l’ingresso della Cina nel WTO, la crescita elevata dei movimenti migratori dal Sud al Nord, e l’incremento del movimento di capitali, diretti e di portafoglio, in tutte i paesi.
Il “dolce commercio” della globalizzazione non ha tuttavia ridotto la domanda di pace, ma anzi l’ha aumentata essendo i conflitti concentrati nei paesi meno sviluppati dell’Africa e dell’Asia: il continente africano è particolarmente esposto essendo, sul piano economico, una enorme riserva di risorse naturali, oltre che umane. La crescita del commercio mondiale si intreccia con quello del Pil mondiale, mentre la geoeconomia del mondo è cambiata radicalmente, con l’emergere di due gradi nazioni “creditrici” nei confronti del resto del mondo, cioè Cina e Germania. Il permanere di questa dominanza è tuttavia l’origine di squilibri economici rilevanti, fra cui la Grande Recessione e la crisi dei debiti sovrani in Europa.
Un elevato costo della globalizzazione è la crescita della popolazione nei paesi meno sviluppati, sui quali ricadono in modo rilevante le conseguenze economiche delle politiche adottate dagli Stati Uniti e dall’Europa, oltre che della Grande Recessione. I movimenti migratori sono aumentati a 231 milioni di persone nel 2012, e con essi sono anche aumentati a un livello storicamente elevato le rimesse verso i paesi di origine. Il concetto di “catena globale del valore”, introdotto di recente nel dibattito, consente di comprendere meglio la complessità dei processi produttivi globali oggi esistenti: introduciamo il simmetrico concetto di “catena globale del lavoro” per sottolineare il fatto che la qualità del processo di globalizzazione deve essere valutato in relazione alla sua capacità di generare un equilibrato processo di sviluppo, nella pace.
Gli investimenti diretti esteri delle imprese rappresentano un meccanismo di grande importanza per diffondere le opportunità di crescita: nei paesi avanzati, così come in quelli emergenti o meno sviluppati, gli investimenti privati tendono tuttavia a concentrarsi in alcuni paesi, mentre l’esigenza di una diffusione più equilibrata sollecita a creare le condizioni per investimenti privati e pubblici più diffusi in tutto il mondo.
Sintesi dell’intervento di Luigi Campiglio (Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano)