XXXIX Convegno Bachelet
Ogni giorno, sempre di più, l’Azione Cattolica è chiamata a vivere ed interpretare gli
insegnamenti del Vangelo nella vita quotidiana. Le vicende di cui leggiamo o
veniamo a conoscenza ogni giorno, dalle difficoltà di chi non riesce ad arrivare a
fine mese a chi sfida la morte per il miraggio di una vita migliore, da chi farebbe di
tutto pur di guadagnare qualche visualizzazione in più a chi lotta in silenzio per
ottenere un diritto negato, ci interrogano e ci spronano a trovare forme e strade
nuove di evangelizzazione, a sentire ancora più forte “la responsabilità di gettare il
seme buono del Vangelo nel mondo” (Papa Francesco, discorso all’AC del 30 aprile
2017).
È importante e bello sapere che dalle parrocchie nascono tante attività e iniziative
volte a fare discernimento personale e comunitario per orientare le scelte verso il
Bene Comune, per educare le nuove generazioni a vivere le strade delle nostre città
e dei nostri paesi, per rendere l’Azione Cattolica ancora più popolare, dove la
popolarità significa imparare a condividere la vita delle persone, con le gioie, i
sogni, le sofferenze e le difficoltà che la caratterizzano, per poterle servire meglio.
È altrettanto importante crescere guardando all’insegnamento di chi ha fatto della
propria vita un regalo prezioso a Dio, di chi ha scelto di seguire Gesù fino alla fine,
come Vittorio Bachelet, di cui anche quest’anno abbiamo fatto memoria nel febbraio
scorso oppure come i giovani nei campi di concentramento raccontati da Sergio
Cecconi.
Testimonianze e memoria certamente presenti in ogni associazione diocesana e
parrocchiale, ognuna delle quali, come ha detto Mons. Sigismondi nel corso
dell’omelia della messa in suffragio a Bachelet, ci dà la certezza di tenere in mano
una fiaccola che, oltre a risplendere, illumina.
Matteo Truffelli