Dopo la “cultura della cura” proposta nel 2021 per «debellare la cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente», con il Messaggio per la Giornata mondiale della pace 2022 papa Francesco ci invita a leggere i segni dei tempi con gli occhi della fede, per risvegliare vecchie e nuove domande con le quali è giusto e necessario confrontarsi: le generazioni sono veramente solidali fra loro? Credono nel futuro? Possono l’istruzione e l’educazione costruire una pace duratura? Il lavoro, nel mondo, risponde di più o di meno alle vitali necessità dell’essere umano sulla giustizia e sulla libertà? Se e in che modo la cura della casa comune può alimentare un orizzonte di pacificazione? Su questo e su altro ancora ci si confronterà al Seminario “𝘋𝘪𝘢𝘭𝘰𝘨𝘰 𝘧𝘳𝘢 𝘨𝘦𝘯𝘦𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪, 𝘦𝘥𝘶𝘤𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦 𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘰: 𝘴𝘵𝘳𝘶𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘦𝘥𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘢𝘤𝘦 𝘥𝘶𝘳𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢”, promosso dall’𝗜𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗰𝗲 “𝗚𝗶𝘂𝘀𝗲𝗽𝗽𝗲 𝗧𝗼𝗻𝗶𝗼𝗹𝗼”, dall’𝗔𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗮𝘁𝘁𝗼𝗹𝗶𝗰𝗮 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗮 e dalla 𝗣𝗼𝗻𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗶𝗮 𝗨𝗻𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶𝘁𝗮̀ 𝗟𝗮𝘁𝗲𝗿𝗮𝗻𝗲𝗻𝘀𝗲 in occasione del messaggio pontificio per la Giornata mondiale della pace 2022. In collaborazione con 𝗔𝗰𝗹𝗶, 𝗖𝗮𝗿𝗶𝘁𝗮𝘀 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗮 𝗲 𝗙𝗶𝗮𝗰 (Forum internazionale di Azione cattolica).
Nel rispetto delle vigenti norme anti Covid-19, l’appuntamento è per 𝘃𝗲𝗻𝗲𝗿𝗱𝗶̀ 𝟮𝟭 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟮, 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟲 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟴, 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗹𝗮 𝗣𝗼𝗻𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗶𝗮 𝗨𝗻𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶𝘁𝗮̀ 𝗟𝗮𝘁𝗲𝗿𝗮𝗻𝗲𝗻𝘀𝗲, 𝗔𝘂𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗴𝗻𝗮 “𝗕𝗲𝗻𝗲𝗱𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗫𝗩𝗜”, 𝗣𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗦𝗮𝗻 𝗚𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗶𝗻 𝗟𝗮𝘁𝗲𝗿𝗮𝗻𝗼, 𝟰 – 𝗥𝗼𝗺𝗮. È possibile seguire la 𝗱𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗦𝗲𝗺𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶𝗼 𝘀𝘂𝗹 𝗰𝗮𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗬𝗼𝘂𝗧𝘂𝗯𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗔𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗮𝘁𝘁𝗼𝗹𝗶𝗰𝗮 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗮. Dopo i saluti di 𝗩𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘇𝗼 𝗕𝘂𝗼𝗻𝗼𝗺𝗼, Rettore della Pontificia Università Lateranense, e 𝗚𝗶𝘂𝘀𝗲𝗽𝗽𝗲 𝗡𝗼𝘁𝗮𝗿𝘀𝘁𝗲𝗳𝗮𝗻𝗼, Presidente nazionale dell’Ac, introduce i lavori e presiede, 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗖𝗮𝗹𝘃𝗮𝗻𝗶, Presidente del Comitato scientifico dell’Istituto di Diritto internazionale per la pace “Giuseppe Toniolo”.
Interventi di: 𝗦𝗵𝗮𝗵𝗿𝘇𝗮𝗱 𝗛𝗼𝘂𝘀𝗵𝗺𝗮𝗻𝗱 𝗭𝗮𝗱𝗲𝗵, Docente alla Facoltà di studi orientali all’Università “La Sapienza” e alla Pontificia Università Gregoriana, 𝗦𝘁𝗲𝗳𝗮𝗻𝗼 𝗧𝗮𝘀𝘀𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶, Vicepresidente nazionale vicario delle Acli, 𝗣𝗮𝗼𝗹𝗼 𝗕𝗲𝗰𝗰𝗲𝗴𝗮𝘁𝗼, Vicedirettore vicario di Caritas italiana. Conclusioni di 𝗚𝗶𝘂𝗹𝗶𝗼 𝗔𝗹𝗳𝗮𝗻𝗼, Docente alla Facoltà di Filosofia e Delegato del Ciclo di studi in Scienze della pace e cooperazione internazionale della Pontificia Università Lateranense.
«Papa Francesco – sottolinea 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗖𝗮𝗹𝘃𝗮𝗻𝗶, 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗹 𝗦𝗲𝗺𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶𝗼 – incoraggia ad usare tre vie privilegiate o strumenti efficaci per accelerare i cammini della pace a tutti i livelli delle relazioni umane: “Il dialogo tra le generazioni, quale base per la realizzazione di progetti condivisi. In secondo luogo, l’educazione, come fattore di libertà, responsabilità e sviluppo. Infine, il lavoro per una piena realizzazione della dignità umana. Si tratta di tre elementi imprescindibili per ‘dare vita ad un patto sociale’, senza il quale ogni progetto di pace si rivela inconsistente». Per il Presidente del Comitato scientifico dell’Istituto “Giuseppe Toniolo: «I grandi fenomeni contemporanei di trasformazione dirompente dei tessuti politici (di governance locale ed internazionale), ambientali, economici, sociali ed etici sui quali si fonda la prosperità e la pace locale e globale sono causati dalle loro differenze che diventano sempre più evidenti e impossibili da nascondere. Le differenze causano conflitti, che non sono diabolici per loro natura. Ciò che rende i conflitti portatori di sofferenza e morte è lasciarli caratterizzare dall’aggiunta di divisioni, odio e violenza. Se invece di separare, allontanare e rendere distanti le idee e le persone che sono pari e diverse, ci dedicassimo a ripararle, cioè riavvicinarle, renderle di nuovo pari, potremmo gestire conflitti e differenze mantenendo e rafforzando la pace».«Sono dunque urgentemente necessari», per Sandro Calvani, «nuove forti volontà e strumenti di pace diffusi nel quotidiano e divenuti ormai ineludibili. Tutti e tre le vie suggerite dal Papa si fondano sul dialogo come creatore di fiducia tra le persone, le istituzioni e le nazioni. Un sinonimo di dialogo è la conversazione, che nella radice etimologica in latino significa stare vicini, vivere insieme, prendere dimestichezza delle diversità, rendere la diversità una consuetudine».𝗘̀ 𝗴𝗿𝗮𝗱𝗶𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗮: 𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘁𝗼.𝘁𝗼𝗻𝗶𝗼𝗹𝗼@𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲𝗰𝗮𝘁𝘁𝗼𝗹𝗶𝗰𝗮.𝗶𝘁