di Emanuela Gitto e Lorenzo Zardi* – Dal 21 al 24 ottobre a Taranto si terrà la 49a Settimana Sociale dei Cattolici italiani. “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso”, è il titolo di questo importante appuntamento per la Chiesa italiana, a cui l’Azione cattolica sarà presente. Giovani e adulti, studenti e lavoratori di Ac parteciperanno insieme ai lavori di Taranto, luogo in cui potremo confrontarci e riflettere insieme ad altre associazioni laicali e realtà ecclesiali sul contributo che come cattolici siamo chiamati a dare rispetto le sfide che il nostro tempo ci presenta. La chiave di lettura che attraversa lo spirito di Taranto parte dall’invito del Papa a tenere uno sguardo integrale sulla realtà in cui viviamo e operiamo.
Questione ambientale, povertà educativa ed economica, diseguaglianze economiche e divario nord-sud, la dilagante “cultura dello scarto” (LS, 22): sono solo alcuni dei temi all’ordine del giorno nelle nostre società, non riflessioni fini a se stesse, ma questioni con un impatto significativo sulla nostre vite di tutti i giorni. La grande mobilitazione degli ultimi anni dei giovani di tutto il mondo attorno al tema della crisi climatica e l’impegno profuso nel volontariato sono prove della volontà di stare sulle questioni del nostro tempo, non come spettatori passivi, ma come protagonisti nelle vicende della Storia.
Crediamo però che sia necessario mettersi in cammino insieme giovani e adulti per un rinnovamento concreto del nostro tempo. Serve partire da una sinergia collaborativa fondata sulla fiducia nei diversi sguardi e nelle diverse prospettive che età e fasi della vita differenti offrono, per mettere al centro il bene delle nostre comunità e dei nostri territori. In questo senso, emerge forte più che mai la necessità di una nuova alleanza educativa che metta al centro le comunità come spazio di crescita reciproca, luogo in cui lo sviluppo umano integrale si rigenera, moltiplicando il bene. Come associazione abbiamo tanto da offrire su questo fronte alle riflessioni di Taranto: da oltre centocinquanta anni abbiamo scelto di metterci al servizio della Chiesa come giovani e adulti; il nuovo Statuto, poi, ha consacrato l’esperienza dell’unitarietà aiutando l’intera associazione a mettere insieme ancora di più gli sguardi e i sogni, chiedendo di esercitarci costantemente in un discernimento intergenerazionale che è fonte di ricchezza per gli uomini e le donne che in associazione crescono. Alla riflessione della settimana sociale potremo donare l’esperienza della corresponsabilità intergenerazionale che la vita associativa ci spinge a vivere e che riesce a dare forma alla vita di giovani e adulti da centocinquanta anni.
Ecco dunque che “Tutto è connesso” non è un semplice slogan, ma si traduce, già a partire dalla nostra esperienza associativa, in uno stile e in un metodo che ci impegniamo ad avere nell’approccio alle questioni. Pensare che tutto sia connesso non solo ci interpella ad avere uno sguardo ampio e una visione globale e d’insieme, ma anche ad allargare gli orizzonti di alleanze intergenerazionali nell’avvio di processi condivisi. La complessità dei temi e delle nostre società lo richiede: crediamo che sia necessaria, infatti, un’alleanza educativa che connetta tra loro le generazioni.
Guardiamo a Taranto con fiducia, come occasione importante per fare esperienza di progettualità a partire dalle nostre realtà, e sul solco del Concilio Vaticano II, consapevoli che: «le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dell’uomo di oggi, sono anche le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo» (GS 1).
Vicepresidenti nazionali dell’Ac per il Settore Giovani