Dopo la “cultura della cura” proposta nel 2021 per «debellare la cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente», con il Messaggio per la Giornata mondiale della pace 2022 papa Francesco ci invita a leggere i segni dei tempi con gli occhi della fede, per risvegliare vecchie e nuove domande con le quali è giusto e necessario confrontarsi: le generazioni sono veramente solidali fra loro? Credono nel futuro? Possono l’istruzione e l’educazione costruire una pace duratura? Il lavoro, nel mondo, risponde di più o di meno alle vitali necessità dell’essere umano sulla giustizia e sulla libertà? Se e in che modo la cura della casa comune può alimentare un orizzonte di pacificazione?
Su questo e su altro ancora ci si confronterà al Seminario “Dialogo fra generazioni, educazione e lavoro: strumenti per edificare una pace duratura”, promosso dall’Istituto di Diritto internazionale per la pace “Giuseppe Toniolo”, dall’Azione cattolica italiana e dalla Pontificia Università Lateranense in occasione del messaggio pontificio per la Giornata mondiale della pace 2022. In collaborazione con Acli, Caritas italiana e Fiac (Forum internazionale di Azione cattolica). Nel rispetto delle vigenti norme anti Covid-19, l’appuntamento è per venerdì 21 gennaio 2022, dalle ore 16 alle ore 18, presso la Pontificia Università Lateranense, Aula magna “Benedetto XVI”, Piazza San Giovanni in Laterano, 4 – Roma. È possibile seguire la diretta del Seminario sul canale YouTube dell’Azione cattolica italiana.
Dopo i saluti di Vincenzo Buonomo, Rettore della Pontificia Università Lateranense, e Giuseppe Notarstefano, Presidente nazionale dell’Ac, introduce i lavori e presiede, Sandro Calvani, Presidente del Comitato scientifico dell’Istituto di Diritto internazionale per la pace “Giuseppe Toniolo”. Interventi di: Shahrzad Houshmand Zadeh, Docente alla Facoltà di studi orientali all’Università “La Sapienza” e alla Pontificia Università Gregoriana, Stefano Tassinari, Vicepresidente nazionale vicario delle Acli, Paolo Beccegato, Vicedirettore vicario di Caritas italiana. Conclusioni di Giulio Alfano, Docente alla Facoltà di Filosofia e Delegato del Ciclo di studi in Scienze della pace e cooperazione internazionale della Pontificia Università Lateranense.
«Papa Francesco – sottolinea Sandro Calvani, presentando il Seminario – incoraggia ad usare tre vie privilegiate o strumenti efficaci per accelerare i cammini della pace a tutti i livelli delle relazioni umane: “Il dialogo tra le generazioni, quale base per la realizzazione di progetti condivisi. In secondo luogo, l’educazione, come fattore di libertà, responsabilità e sviluppo. Infine, il lavoro per una piena realizzazione della dignità umana. Si tratta di tre elementi imprescindibili per ‘dare vita ad un patto sociale’, senza il quale ogni progetto di pace si rivela inconsistente».
Per il Presidente del Comitato scientifico dell’Istituto “Giuseppe Toniolo: «I grandi fenomeni contemporanei di trasformazione dirompente dei tessuti politici (di governance locale ed internazionale), ambientali, economici, sociali ed etici sui quali si fonda la prosperità e la pace locale e globale sono causati dalle loro differenze che diventano sempre più evidenti e impossibili da nascondere. Le differenze causano conflitti, che non sono diabolici per loro natura. Ciò che rende i conflitti portatori di sofferenza e morte è lasciarli caratterizzare dall’aggiunta di divisioni, odio e violenza. Se invece di separare, allontanare e rendere distanti le idee e le persone che sono pari e diverse, ci dedicassimo a ripararle, cioè riavvicinarle, renderle di nuovo pari, potremmo gestire conflitti e differenze mantenendo e rafforzando la pace».
«Sono dunque urgentemente necessari», per Sandro Calvani, «nuove forti volontà e strumenti di pace diffusi nel quotidiano e divenuti ormai ineludibili. Tutti e tre le vie suggerite dal Papa si fondano sul dialogo come creatore di fiducia tra le persone, le istituzioni e le nazioni. Un sinonimo di dialogo è la conversazione, che nella radice etimologica in latino significa stare vicini, vivere insieme, prendere dimestichezza delle diversità, rendere la diversità una consuetudine».
È gradita la conferma della presenza a: istituto.toniolo@azionecattolica.it