Lo scorso 6 ottobre ha suscitato scalpore la pubblicazione dei risultati dell’inchiesta choc della commissione indipendente voluta dai vescovi i sulla pedofilia nella Chiesa di Francia. I preti pedofili “censiti” in Francia negli ultimi 70 anni si calcola siano tra i 2.900 e i 3.200. E il numero degli abusati sale a «330.000 se vi si aggiungono gli aggressori laici che lavorano nelle istituzioni» ecclesiastiche, come sagrestani, insegnanti nelle scuole cattoliche, responsabili di movimenti giovanili. Francesco ha espresso «vergogna per la troppo lunga incapacità della Chiesa di mettere le vittime al centro delle preoccupazioni» e ha incoraggiato «continuare a compiere tutti gli sforzi affinché drammi simili non si ripetano».
Nato nel 2019, il Progetto Safe-Educare ed accogliere in ambienti sicuri si muove di fatto nella direzione suggerita dal pontefice. Realizzato da Azione cattolica, Centro sportivo italiano (Csi) e Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23) e co-finanziato dall’Unione europea (in collaborazione con il Dipartimento di Sociologia dell’Università di Bologna e con il Centro Interdisciplinare di Ricerca sulle Vittime e la Sicurezza – Cirvis), ha come obiettivo creare «una cultura della prevenzione agli abusi e della formazione alla tutela dei minori e delle persone vulnerabili, tramite la promozione di ambienti sicuri e relazioni interpersonali rispettose e responsabili, sia in ambienti finalizzati alla protezione sociale, sia alla ricreazione nello sport e nel tempo libero».
Nell’ambito delle iniziative promesse, ecco ora il corso “La grammatica delle relazioni affidabili: Promuovere relazioni educative a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza”, già disponibile ( e gratuito) sul sito web progettosafe.eu. Un percorso formativo che mira alla «conoscenza degli abusi all’infanzia attraverso l’analisi: delle tipologie di abuso presenti nella ricerca clinica e scientifica; delle ferite lasciate nella vita di coloro che ne sono vittime; delle conseguenze e responsabilità sotto il profilo civile e penale; dei fattori di rischio e di protezione». Un’attenzione particolare è dedicata «al mondo online, ormai parte integrante e quotidiana delle relazioni, al fine di educarci ad una grammatica relazionale generativa nell’uso dei nuovi media».
In questa medesima prospettiva si muove anche l’appuntamento del 4 novembre 2021. A Roma si terrà “Accogliere ed educare in ambienti sicuri. Promuovere child safeguarding al tempo del Covid-19 e oltre”, convegno di studi sul lavoro di prevenzione e contrasto degli abusi sui minori nelle organizzazioni di ispirazione religiosa. Sulla home del sito del Progetto Safe trovate il pdf del programma e la scheda di iscrizione per seguire il convegno online e ricevere gli aggiornamenti. Tra i partecipanti al convegno segnaliamo, tra gli altri: Alexandra Valkenburg, Ambasciatrice dell’Unione Europea presso la Santa Sede; Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la Comunicazione; i Presidenti nazionali di Ac, Csi e Apg23; Carla Garlatti, Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza; card. Sean O’Malley Arcivescovo di Boston e Presidente della Pontifica Commissione per la tutela dei minori.