In occasione della 56ª Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2023), come di consuetudine, la Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace della CEI, l’Azione Cattolica Italiana, la Caritas Italiana, Pax Christi Italia e – quest’anno per la prima volta – il Movimento dei Focolari Italia promuovono la Marcia per la pace, giunta alla 55ª edizione, che avrà luogo il 31 dicembre 2022 nella diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti. Partecipa il Presidente nazionale dell’Ac, Giuseppe Notarstefano.
La Marcia si terrà ad Altamura (in allegato il programma) e prenderà il via alle ore 15.00 presso la Casa circondariale della cittadina pugliese. Sul cammino ci saranno interventi e testimonianze per giungere in fine presso la Cattedrale dove alle ore 21.00 si terminerà con la Santa Messa (trasmessa da TV2000) e presieduta da mons. Giovanni Ricchiuti, vescovo della diocesi pugliese e presidente di Pax Christi).
Le tappe tematiche del percorso
Quattro le tappe tematiche previste: “Ripartire dal Covid-19” (Testimonianza di Nicoletta Dentico, responsabile del programma di salute globale di Society for International Development); “Per una cultura della cura” (Testimonianza di Eustachio Santochirico e i giovani della Cooperativa “Oltre L’Arte” di Matera); “Obiezione alla guerra e al nucleare” (Testimonianza video in collegamento con Russia-Ucraina e rilancio dell’Appello per l’adesione dell’Italia al Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari-TPNW); e “Pane e pace” (Testimonianza di Arturo Casieri, presidente Forno sociale del Distretto Agroecologico della Murgia e del Bradano, cui saranno devolute le offerte raccolte durante la Celebrazione Eucaristica).
Siamo tutti interconnessi, “Nessuno può salvarsi da solo”
“Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace” è il titolo del Messaggio di papa Francesco per la celebrazione della 56ª Giornata Mondiale della Pace, che accompagnerà i partecipanti alla Marcia lungo tutto il percorso.
«Per vivere in modo migliore dopo l’emergenza del Covid-19, non si può ignorare un dato fondamentale: le tante crisi morali, sociali, politiche ed economiche che stiamo vivendo sono tutte interconnesse, e quelli che guardiamo come singoli problemi sono in realtà uno la causa o la conseguenza dell’altro», scrive papa Francesco.
E allora, «siamo chiamati a far fronte alle sfide del nostro mondo con responsabilità e compassione. Dobbiamo rivisitare il tema della garanzia della salute pubblica per tutti; promuovere azioni di pace per mettere fine ai conflitti e alle guerre che continuano a generare vittime e povertà; prenderci cura in maniera concertata della nostra casa comune e attuare chiare ed efficaci misure per far fronte al cambiamento climatico; combattere il virus delle disuguaglianze e garantire il cibo e un lavoro dignitoso per tutti, sostenendo quanti non hanno neppure un salario minimo e sono in grande difficoltà. Lo scandalo dei popoli affamati ci ferisce».
«Abbiamo bisogno di sviluppare, con politiche adeguate, l’accoglienza e l’integrazione», spiega papa Bergoglio, «in particolare nei confronti dei migranti e di coloro che vivono come scartati nelle nostre società. Solo spendendoci in queste situazioni, con un desiderio altruista ispirato all’amore infinito e misericordioso di Dio, potremo costruire un mondo nuovo e contribuire a edificare il Regno di Dio, che è Regno di amore, di giustizia e di pace».
Sulle orme di don Tonino Bello
Torna dunque a sventolare sulle strade di Puglia il simbolo dell’impegno fattivo dell’umanità per la pace, la dignità e l’uguaglianza, la solidarietà, i diritti umani, la libertà, la giustizia, la democrazia, la fraternità. Sui passi del venerabile don Tonino Bello, il vescovo “con il grembiule”, già presidente di Pax Christi, che a proposito di pace scriveva: «Dobbiamo impegnarci in scelte di percorso, in tabelle di marcia: non possiamo parlare di pace indicando le tappe ultime e saltando le intermedie! Se non siamo capaci di piccoli perdoni quotidiani fra individuo e individuo, tra familiari, tra comunità e comunità…è tutto inutile! La pace non è soltanto un pio sospiro, un gemito favoloso, un pensiero romantico… è, soprattutto, prassi».