LA STORIA DELL'AC

Home » Articoli » Iª Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi

Iª Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi

Il pieghevole e i materiali realizzati per animare la Giornata nelle diocesi e nelle parrocchie.

In corrispondenza della Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, istituita dal Consiglio d’Europa, il Consiglio Permanente della Cei ha istituito per il 18 novembre questa giornata di preghiera e di sensibilizzazione.

Un’occasione da valorizzare nelle Chiese locali grazie all’impegno dei Referenti diocesani, dei parroci, dei consacrati, dei catechisti, degli educatori e di tutti gli organismi pastorali, perché siano coinvolte tutte le componenti della comunità cristiana.

«Siamo invitati alla preghiera per sostenere i cammini di recupero umano e spirituale delle vittime e dei sopravvissuti, da chiunque siano stati feriti, così gravemente, dentro o fuori dalla Chiesa, per le famiglie e le comunità colpite dal dolore per i loro cari». (Dall’introduzione alla preghiera di mons. Lorenzo Ghizzoni, vescovo di Ravenna-Cervia e Presidente del Servizio nazionale per la tutela dei minori).

Per animare la Giornata di preghiera sono stati predisposti diversi materiali che possono essere scaricati e utilizzati nelle Diocesi e nelle Parrocchie: un pieghevole; una proposta per la preghiera universale; uno schema adattabile per una veglia di preghiera parrocchiale o diocesana; altre preghiere dalla Pontificia Commissione per la tutela dei minori.

Ci piace ricordare in questa occasione che sulla scia il “Progetto SafeEducare e Accogliere in ambienti sicuri, realizzato dall’Azione Cattolica, dal Csi e dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, con il sostegno dell’Unione Europea, l’Ac ha dato avvio a un programma formativo che sostenga gli educatori nella tutela dei diritti dei minori, da cui è scaturita la stesura di una Policy e dei relativi impegni.

La tutela dei minori è una priorità per tutta l’Azione cattolica e per gli educatori e i responsabili Acr in particolare. Questa attenzione si pone in linea con il cammino della Chiesa che negli ultimi anni ha profuso energie e dedizione al tema della prevenzione alle differenti condotte di abuso verso l’infanzia e l’adolescenza e alla promozione di un ambiente sicuro, controllato e accogliente, per i più piccoli.

La costruzione di un ambiente sicuro deve impegnarci a garantire che la relazione educativa sia un’esperienza di protezione e di cura positiva e il più possibile gioiosa per tutte le ragazze e i ragazzi, affinché siano posti al sicuro non solo da eventuali pericoli o abusi, ma anche da negligenze e disattenzioni o da una formazione carente e superficiale.

Autore articolo

Autore

Articolo precedente